Macchie e disordini pigmentari benigni possono risultare dei difetti estetici molto sentiti dai pazienti.
Tra questi le macchie o ipercromie sono sicuramente i difetti più frequenti ed in genere legati alla esposizione al sole nel corso degli anni (invecchiamento fotoindotto) e a volte legati a gravidanze o l’uso di farmaci fotosensibilizzanti come la pillola anticoncezionale o alcuni antibiotici.
Le diverse tecnologie laser e affini ci permettono con successo di trattare tali inestetismi.
Le principali tecnologie usate per eliminare ipercromie ed anche alcune lesioni pigmentarie benigne congenite o acquisite (nevo di Beker, nevo di Ota etc) sono l’ Alessandrite Q-Switchata (laser a picosecondi) e la Luce Pulsata.
Il fascio lluminoso permette di colpire gli accumuli di melanina che caratterizzano le macchie senza creare insulto della cute circostante.
Sarà il medico a stabilire in sede di visita la tecnologia più appropriata al tipo di macchia o lesione pigmentaria presente.
Le tecnologie possono anche essere usate sinergicamente per ottimizzare i risultati.
Questi trattamenti non devono prescindere da una corretta esposizione al sole e dall’utilizzo di protezioni solari adatte al fototipo.